I Test: una sfida continua!

04/10/2021

Fin dalla fondazione della Jablotron uno dei pilastri portanti della società è rappresentato dai processi di test. Al fine di mantenere un livello alto di produzione – e ovviamente per muoversi ulteriormente in avanti – provvediamo a testare tutti i prodotti, non solo conformemente alle norme tecniche e ai requisiti di certificazione, ma anche in base ai nostri rigidi standard aziendali.

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In cosa consistono le prove

I test sono un processo costituito da molteplici azioni che hanno come fine la verifica della corrispondenza dei risultati reali con gli esiti previsti. Non solo consentono di monitorare continuamente la qualità del prodotto, ma aiutano anche a rilevare puntualmente eventuali errori, zone grigie o mancata osservanza di determinati requisiti. Ciascun prodotto singolo viene testato a diversi livelli. Partiamo dai test generici (comuni per l’intera gamma di prodotti) fino ad arrivare ai test specifici per determinate tipologie di prodotti.

Prevenire errori

Se ben impostate, le prove consentono agli sviluppatori di risparmiare tempo e denaro. Permettono di identificare possibili errori fin dalle primissime fasi. Di conseguenza, i bug non diventano più grossi problemi che poi gli stessi sviluppatori si vedono costretti a dover eliminare.

Precise impostazioni di processo

“Alla base di un sistema funzionante ci sono prove ben preparate, che qualcuno deve pensare a definire, redigere e rivedere di continuo. Lo sviluppatore – ovvero una persona esperta in uno specifico campo – può poi proporre suggerimenti per migliorare un test o richiederne la revisione. Ecco perché, prima di poter essere applicato nella pratica, ogni test deve attraversare diverse fasi”, spiega Jana Rábová, impiegata presso la Jablotron come tester.

“Inoltre, è necessario impostare i processi di prova nell’azienda, vale a dire: chi gestisce i test, chi li esegue, chi li valuta, ecc. Ed è anche necessario essere provvisti di una piattaforma che consenta una gestione completa dei test e la comunicazione dei risultati, comprese impostazioni di segnalazione bug (reporting, verifica e studio degli errori di programmazione dai clienti finali, sviluppatori, ecc.)”, precisa Jana.

Struttura esaustiva

Perché i test funzionino all’atto pratico è necessario che essi abbiano delle proprie regole e disposizioni. La struttura della prova deve essere ben precisa e comprensibile. La posizione più in alto è quella del progetto test (per esempio, prove aventi come oggetto materiale hardware). Il progetto test contiene i cosiddetti piani test per ciascun prodotto in cui si vanno a realizzare i test individuali.

“Ciascun piano test comprende un determinato numero di test. Un prodotto piuttosto semplice ne ha in genere una decina, mentre per una centrale – per esempio – si può arrivare anche a qualche centinaio. Il numero di test è comunque in continuo aumento. Ogni prodotto viene testato finché non si raggiunge il livello di qualità richiesto”, aggiunge Jana.

A partire da quest’anno la Jablotron ha deciso di accelerare il processo. Da ora si ricorre anche all’opzione prove automatizzate, con “macchine” che risultano assai utili e comode nell’esecuzione e valutazione di test di routine.

Quando si effettua un test vi sono sempre diverse divisioni che collaborano insieme; ciascuna di esse gestisce una parte del tutto specifica. “Testiamo il prodotto fin dall’inizio, ovvero da quando è ancora solo un progetto, e proseguiamo fino a poco prima della consegna del prodotto al cliente finale. Ci concentriamo su qualsiasi dettaglio, dal firmware fino alle coperture in plastica. Trattiamo anche parzialmente soluzioni software, con i nostri colleghi dei SERVIZI CLOUD JABLOTRON che si prendono cura di questo aspetto a 360°”, spiega Jana.

Realizziamo sempre più test

L’anno scorso la Jablotron ha preparato 50 piani di prove con più di 250 test. Quest’anno ve ne sono già 500. E tra l’altro saranno utilizzate nuove apparecchiature per i test EMC (compatibilità elettromagnetica). Per esempio, se un cliente con addosso una carica elettrostatica tocca un tastierino Jablotron, non accade assolutamente “nulla”. Sia l’utente che il prodotto restano del tutto incolumi.

Qual è per i tester la sfida più difficile? “Non sapete mai cosa potete ritrovarvi sulla scrivania. Man mano che i giorni passano si imparano sempre più cose, ma ci si ritrova anche ad affrontare nuove sfide”, risponde sempre Jana, che poi aggiunge: “Non sai mai che t’aspetta sul lavoro. Ma quando al mattino ti siedi sulla poltrona del tester, vuol dire che hai accettato la sfida”.

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